Nel cuore di Caltagirone, città d’arte e patrimonio UNESCO, sorge un tesoro verde poco conosciuto ma ricco di storia e significato: il Giardino del Re. Questo spazio, immerso tra architetture liberty e vegetazione mediterranea, è oggi al centro di un importante progetto di rigenerazione ambientale, promosso dalla Fondazione Farvima ETS in collaborazione con l’Associazione Genius Loci, l’Ordine degli Architetti e le istituzioni locali.

Un giardino storico da salvare

Il Giardino del Re, con i suoi 7 ettari di vegetazione, ospita numerose specie tipiche del clima mediterraneo, tra cui:

  • Agrumi (aranci, limoni, mandarini)
  • Palme dattilifere
  • Bougainvillea, oleandri, lavanda, gelsomini
  • Piante aromatiche come rosmarino, alloro, salvia
  • Fiori stagionali come iris e tulipani

Tuttavia, le nuove condizioni climatiche, caratterizzate da lunghi periodi di siccità e aumento delle temperature, unite all’inquinamento ambientale, hanno compromesso lo stato di salute del giardino, rendendo urgente un intervento mirato per evitare un declino irreversibile.

Il progetto: tutela attiva e visione strategica

Il programma di recupero del Giardino del Re rientra nel più ampio progetto Il Respiro della Città, che punta a coniugare valorizzazione culturale, cura ambientale e partecipazione civica. Le azioni previste includono:

  • Monitoraggio della biodiversità e delle minacce ambientali
  • Ripiantumazione di specie autoctone e contenimento di quelle invasive
  • Interventi di restauro vegetale in armonia con le architetture esistenti
  • Sensibilizzazione della comunità attraverso iniziative pubbliche e didattiche
  • Promozione di modelli di gestione sostenibili del verde urbano

Il ruolo della Fondazione Farvima ETS: impresa e responsabilità sociale

Durante il convegno tenutosi il 15 marzo 2025, il presidente di SOFAD Gaetano Cardiel, intervenuto in qualità di promotore e sostenitore del progetto attraverso la Fondazione Farvima, ha delineato con chiarezza la visione etica alla base dell’iniziativa.

“In un tempo segnato da diseguaglianze e degrado degli ecosistemi – ha dichiarato – non possiamo più accettare che la creazione di valore umano, sanitario, sociale e ambientale sia subordinata al profitto. Deve diventare la vera ragion d’essere dell’impresa.”

Ha inoltre sottolineato come SOFAD, una rete che unisce 275 farmacisti indipendenti siciliani, abbia scelto di investire nella coopetizione – ovvero nella cooperazione tra imprese – come strumento per offrire servizi moderni e sostenibili, contribuendo al rafforzamento dell’infrastruttura civile e sociale dei territori.

Una sfida che riguarda tutti

Il convegno ha messo in luce un nodo cruciale: non basta restaurare l’involucro architettonico, bisogna salvare l’essenza viva del giardino – le sue piante, la sua biodiversità. Il rischio, come è stato sottolineato, è quello di avere una bellezza inerte, priva di vita.

Un futuro da costruire ora

Grazie alla collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica, associazioni professionali e cittadini, il Giardino del Re è oggi al centro di una riflessione pubblica che punta a generare azioni reali e durature.

Il messaggio è chiaro: la rigenerazione ambientale non è un lusso, ma una necessità. E il Giardino del Re, con la sua storia e la sua rinascita, può diventare modello replicabile per tutto il Mezzogiorno.

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